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La sentenza finale (lingua italiana)

Finalmente un punto fermo (che a mio parere era piuttosto evidente, salvo che il “mi faccia causa” è purtroppo molto diffuso anche nelle Pubbliche Amministrazioni). Vi allego due links: la completa lettura della sentenza del Consiglio di Stato è interessante, il secondo viene dall’Accademia della Crusca.…




Appropriato, divertente e condivisibile!

Molto volentieri, facendo i complimenti all’Autore, allego un divertente. ma quanto mai appropriato (a mio parere), video. Potrebbe essere interessante avere pareri al riguardo!…




La lista dei dipartimenti di eccellenza

Qualche giorno fa  è stata pubblicata la lista dei dipartimenti di eccellenza.

Dei 180 progetti finanziati, per un totale di 1,3 miliardi nel quinquennio, 106 sono di università del Nord, 49 del Centro, 25 del Sud




Un apologo appropriato!

La collega Paola Sonia Gennaro ha recentemente inviato a Unilex il seguente apologo che risulta assai divertente e che definirei realistico e appropriato……Buona lettura!

Segue la versione finlandese di Enrico Garavelli!

Un bel giorno un giovane imprenditore agricolo decide di avviare un impianto di produzione di uova. Così compra le galline migliori per il suo scopo e le insedia in un pollaio all’avanguardia.
Tutte le galline ricevono la stessa quantità giornaliera di cibo, di antibiotici e di antiparassitari, di acqua, di luce e di cure appropriate.
Ben presto però si accorge che le galline non fanno le uova tutte uguali.
Sorprendentemente le uova sono diverse per colore e per dimensione.
E qualcuna persino non ne produce affatto
Che fare? Si chiede il nostro allevatore.
Conviene distribuire quote di cibo maggiori alle galline che fanno uova più grandi, sottraendone pro quota alle galline meno produttive?
Ma così facendo, non si verrà a peggiorare la produzione globale, visto che è presumibile che le galline sottoalimentate difficilmente potranno produrre di più?
Certo, disponendo delle risorse necessarie, si domanda il nostro allevatore, potrei sostituire le galline sottosoglia con nuove galline. Ma cosa dovrei fare delle galline da eliminare? Avviarle all’industria alimentare non mi fornirebbe risorse sufficienti alla sostituzione di un numero equivalente di galline. Senza contare che nessuno potrebbe garantire che le nuove galline saranno tutte soprasoglia, anche perché in questo caso la soglia si eleverebbe automaticamente e così, come nel paradosso di Achille e la tartaruga, alla fine potrei ritrovarmi con una sola gallina (perchè anche Achille, non potendo raggiungere la tartaruga, dovrebbe essere eliminato).
Dopo aver a lungo esplorato le possibili misure per risolvere il problema del rispetto della produttività prevista dal suo business plan, l’allevatore decide che prima di procedere all’epurazione delle galline “pigre” è opportuno un monitoraggio mirato a verificare i  motivi della bassa prouttività.
E così, una per una, ogni gallina viene osservata e si riscontra che in alcuni casi parte del cibo viene disperso per un difetto costruttivo del sistema automatico di erogazione, in altri casi si verifica una disattenzione degli addetti riguardo alla scupolosa distribuzione dei fitofarmaci, in altri ancora si misura un’insufficienza della quota di aria e di luce, in altri ancora la presenza di malattie occasionali e transitorie, o addirittura letali.
Così il nostro allevatore, intervenendo capillarmente per riequilibrare le condizioni standard per ciascuna gallina e richiamando gli operatori responsabili delle diverse unità produttive alla più scrupolosa attenzione individuale, riesce in poco tempo a minimizzare il numero delle galline da sostituire o da eliminare, garantendosi il rispetto della produttività MEDIA prevista dal suo piano d’investimento.

Naturalmente è escluso ogni riferimento a cose e a persone reali.

Ed ecco la versione finlandese:

Un imprenditore agricolo ha due tipi di galline: galline ornamentali tipo Phoenix, bellissime e dal piumaggio variopinto, e galline ovaiole livornesi, più dimesse ma molto produttive.Le due razze convivono pacificamente, finché il padrone si trova in difficoltà economiche e deve fare scelte difficili.
Le Phoenix capiscono al volo il rischio che corrono, e facendo la ruota per il giardino, con mille moine e mille trucchetti riescono a convincere il padrone che le loro (poche) uova sono qualitativamente meglio di quelle delle spennacchiate livornesi, tutto il giorno, poverette!, in batteria. Il padrone, che deve lesinare il cibo ai volatili, sedotto dalle sbandierate qualità nutrizionali delle uova Phoenix decide di destinare gran parte dell’alimentazione alle ornamentali. Le livornesi, sfinite dagli strapazzi e dalla malnutrizione, muoiono a una a una e non vengono sostituite. Il padrone, infatti, appena riesce a risparmiare qualche soldo si compra una nuova Phoenix. Anzi, dicono che ultimamente il padrone abbia annullato tutta una serie di ordinazioni di livornesi all’ultimo momento, rimpiazzandole con nuove ordinazioni di Phoenix. Ma chi è che ha convinto il padrone che certe uova siano meglio di altre? Lo ha letto su un giornale non so se danese o australiano (comunque finanziato dagli allevatori di Phoenix), dove si legge che un uovo Phoenix vale quanto quaranta uova di livornesi.




L’annunciata proposta di sciopero – Commenti e articoli di stampa

Il Movimento  per la Dignità della Docenza Universitaria (sito internet) coordinato dal Prof. Carlo Ferraro con lettera del 27 Giugno 2017 ha indetto uno sciopero  Lettera proclamazione sciopero 2017-Sintesi

“La notizia dello sciopero  dagli esami di profitto che abbiamo proclamato è già a conoscenza degli studenti, come era prevedibile, prima ancora che esso venga approvato dalla Commissione di Garanzia;…….Per quanto riguarda lo sciopero attuale, è in corso in modo spontaneo e inaspettato una campagna mediatica davvero impressionante. Non abbiamo diramato nessun comunicato stampa né scritto ad alcun giornalista eppure siamo subissati da telefonate di giornalisti che chiedono notizie e pubblicano articoli.
Ad oggi si contano più di 50 articoli su giornali online o cartacei, con testate prestigiose e a carattere nazionale, quali Il Sole 24 ore, Il Corriere della Sera, Repubblica, La Stampa, l’Agenzia Adn Kronos e non sto ad elencarle tutte. Se usate Google e gli fate cercare  “sciopero docenti universitari” vedrete comparire nelle prime 5 pagine (ognuna con 10 citazioni) la notizia data da 50 giornali, e nelle pagine successive ne trovate ancora…….”

Riporto comunque per comodità alcuni link al riguardo:

Corriere della Sera

Repubblica

il Fatto Quotidiano

Il Giornale

Per corretteza di informazione è stata diffusa anche una lettera da parte del Presidente  della sezione USPUR di Firenze che riporta, purtroppo a parere dello scrivente, una posizione contraria allo sciopero (o precisamente “…la Giunta dell’USPUR ritiene poco fruttifera l’adesione allo sciopero per due motivi…..), sostenendo invece la via del ricorso.




Scomparsa di un maestro amico

Comunico la recente scomparsa del Prof. Wolfang von Philipsborn.

Per gli interessati riporto un ricordo di Wolf che apparirà anche sul sito del GIDRM. Vedasi Memory_WvP




Un pesce d’Aprile? Si……..

……purtroppo!! Un’interessante e divertente lettura:

edizione-straordinaria-la-consulta-dichiara-lincostituzionalita-della-legge-gelmini

Articolo di Nicola casagli su ROARS.




“L’italiano siamo noi”: lettera aperta a Mattarella e Gentiloni sui corsi in lingua inglese, 12.3.2017

Riporto la lettera aperta litaliano-siamo-noi-lettera-aperta-a-mattarella-e-gentiloni-sui-corsi-in-lingua-inglese

Nel firmare tale lettera ho fatto inoltre presente come anche il fatto di scrivere la tesi di laurea in “solo” inglese (con un riassunto in italiano) appaia, almeno a me e nell’ottica generale del problema, abbastanza anomalo. L’italiano è la lingua ufficiale e niente vieta, per l’internazionalizzazione, che la tesi venga scritta “anche” in inglese.




Una petizione anti-CONSIP

Solo per informare gli eventuali interessati che è disponibile in rete al seguente indirizzo https://www.petizioni24.com/meno_consip#sign una motivata petizione anti-CONSIP.




Una sentenza interessante sui limiti dell’insegnamento in lingue straniere

Vi allego il link ad un articolo che riporta la sentenza della Consulta al riguardo di quanto in oggetto. Ecco qua http://www.roars.it/online/corsi-solo-in-inglese-la-consulta-ribadisce-la-centralita-della-lingua-italiana-e-definisce-i-limiti-dellinsegnamento-in-lingua-straniera/